Ciclismo:fare distanza senza dimenticare la qualità, il mix perfetto
02 mar 2016E’ evidente che “mettere su km” è importante, costruisce quella solida base aerobica sulla quale si possono costruire i ritmi cosiddetti performanti, ma è ancora più evidente e importante, in una fase avanzata di costruzione come questa, inserire all’interno della distanza delle proposte qualitative che siano comunque adatte al periodo di costruzione.
Proporre volume ma nel contempo inserire una adeguata dose di qualità, darà più sapore alla nostra ricetta; si eviterà così la noia, ma soprattutto la “stabilizzazione invernale” della performance con il serio rischio di sedersi e fossilizzarsi su ritmi che tra pochi mesi, addirittura giorni per qualche triathleta o ciclista, non saranno più adeguati alle esigenze del campo.
Questa proposta metodologica che come mia consuetudine è stata realmente realizzata, ci fa capire come sia assolutamente abbordabile qualora si ponga altrettanto rispetto e attenzione alle fasi di recupero attivo.
Questo che vi illustro è un allenamento che richiede la presenza di almeno due atleti , in questo caso sono impegnati l’atleta Alessandro Fabian (C.S. Carabinieri ) e il nostro compagno di allenamento in terra africana Riccardo DePalma (C.C. Esercito sez.Triathlon)
Tutti i dati monitorati sono riferiti all’alteta Alessandro Fabian rilevati tramite lo strumento Garmin Vector 2 con Edge 810 e fascia cardio Garmin HRM.
Specifiche della seduta:
60’ riscaldamento e attivazione inserimento di brevi sblocchi (aumento repentino di RPM in sella con rapporto agile per 8”/10”)
2 X [5 X (10” rilancio fuori sella +2’20’’mantenimento in sella (ritmo di fondo medio) + 1’30 recupero attivo]
Recupero tra le due serie: 20’ blando
30’ facili con rapporto adeguato
30’ trenate a ritmo di fondo medio (cambi regolari da 60” circa)
30’ facili con rapporto adeguato
30’ dietro motori
tot.4h00’
e adesso andiamo a scoprire che cosa è successo, vi assicuro che c’è da divertirsi…