sempre “ acido” il ciclocross ….
10 feb 2022La stagione del cross è terminata e un’ultima riflessione a riguardo dell’intensità della performance è a mio parere quanto mai opportuna.
L’ultima competizione stagionale di Fabio Zampese ci dimostra ancora una volta quanto sia “ acido” il cross.
La corsa che andiamo ad analizzare è la finale del trofeo triveneto svolta a Bassano del grappa il 16 gennaio.
Per l’atleta in questione sono stati 54’23” di gara su di un percorso che consentiva di scendere poco dal mezzo; questo non vuol dire che il percorso fosse semplice poco tecnico o particolarmente pianeggiante, era disegnato con un buon numero di rampe, cambi di direzione e contropendenze ma il fondo asciutto e la mancanza di ostacoli artificiali ha consentito agli atleti di pedalare per il 90% della performance scendendo dal mezzo in una unica situazione per ogni giro.
Come sempre per fare i giusti commenti bisogna conoscere i dati metabolici dell’atleta ai quali fare riferimento.
Fabio, del quale posseggo un ampio storico , ha una frequenza di soglia che si aggira tra i 160/163 bpm , sotto riporto l’ultima rilevata.
Se andiamo ad osservare il monitoraggio cardiaco dell’intera performance, come detto durata 54’23” , possiamo vedere chiaramente come dal primo minuto al 54esimo, il “motore” “ girasse tra 160 e 170 bpm
La f.c. media dell’intera prestazione è stata di 165 bpm , quindi addirittura superiore alla soglia anaerobica , con tantissime fasi prossime , se non superiori, a 170 bpm ( picco massimo 172 bpm ).
Osservando ancora il grafico , si nota che l’atleta dopo 2’00” di gara era in soglia , a molti potrebbe sembrare un fatto straordinario o quanto meno curioso ma in realtà la situazione è assolutamente normale; sotto questo aspetto il ciclocross assomiglia molto al cross-country dove le dinamiche di partenza sono assolutamente esplosive; infatti , dopo 9 secondi era già stata raggiunta la velocità di 34.4 km/h a testimonianza della esplosività iniziale che caratterizza proprio questo tipo di performance ; ma non solo , dopo 30 secondi gli atleti di testa erano ancora prossimi ai 29 km/h per raggiungere dopo 2 minuti i 32 km/h.
Da metodologo dell’allenamento, mi sento di poter affermare che i 120 secondi che sono serviti a Fabio per raggiungere la soglia è un range di tempo fin troppo ampio perchè prima lo raggiungiamo prima performiamo.
E’ questo uno dei nostri prossimi obiettivi, migliorare la “flessibilità “, la capacità reattiva sia muscolare che a livello cardiaco, in pratica ridurre i tempi per raggiungere quei regimi metabolici che il cross ti obbliga ad adottare fin da subito, è l’unica soluzione per non rischiare di perdere il treno dei migliori.
Come possiamo ottenere questo? sicuramente applicandosi in allenamento in lavori anaerobici lattacidi e alattacidi, ovviamente pianificati in particolari periodi della preparazione, utilizzando anche lavori di forza non solo resistente ma anche sub massimale ed esplosiva.
Ma non solo, un grande aiuto lo possiamo ottenere dai contenuti tecnici della fase pre-gara; durante il warm up vanno effettuate delle esercitazioni ad alta intensità e ovviamente di breve durata ; l’attivazione a mio parere va adeguatamente “spinta” sia dal punto di vista metabolico che muscolare ma attenzione, sono concetti delicati , se si esagera nei contenuti si rischia seriamente di compromettere la successiva performance agonistica e quindi va ben studiata e personalizzata.
In conclusione possiamo affermare ancora una volta che un ciclocrossista performa prevalentemente oltre il limite dell’aerobico puro, per sfociare e permanere per lunghi periodo nel metabolismo lattacido.
Ovviamente, per sopportare e sostenere un tale carico interno , è necessario che l’atleta si presenti alla competizione in condizioni di assoluta freschezza metabolica e muscolare, solo così sarà in grado di sostenere circa un’ora a quelle intensità e di conseguenza avere la possibilità di raggiungere livelli di classifica importanti .
Per la cronaca, in questo specifico caso, Fabio Zampese è giunto terzo a pochi secondi dai due che lo hanno preceduto, il trentino del centro Sportivo carabinieri Emanuele Huez e il friulano Marco Ponta vincendo in tal modo la classifica finale ciclocross triveneto 2022 per la categoria open .