la prova a cronometro del Campionato Italiano di ciclismo su strada 2021 vista “da dentro“
05 lug 2021L’obiettivo dello studio è evidenziare il carico interno e i parametri correlati e prodotti durante la performance al fine di analizzare e comprendere quali siano i valori che hanno permesso l’accesso nella top 10 della classifica generale.
Abbiamo infatti il privilegio di analizzare i dati di Simone Bevilacqua del team professional “Vini Zabù -Pro Cycling Team “ , atleta classe ’97 al suo terzo anno da professionista giunto 9° alla gara in oggetto.
Un percorso di 45 km, con partenza e arrivo a Faenza , certamente non pianeggiante ma al contrario ricco di cambi di pendenza che portano ad un dislivello attivo totale di circa 460 mt.
Dopo la partenza da Faenza sono previste tre asperità, Rocca di Monte Poggiolo (176 m slm), Cima Sabbioni (158 m slm) e via Agello (166 m slm) prima di tornare nuovamente a Faenza, con l’arrivo in Piazza del Popolo.
Come si può evidenziare dal grafico, le velocità sostenute dal nostro atleta nei tratti in falsopiano sono , in media, abbondantemente sopra i 50 orari
Velocità sostenute da una scelta dei rapporti tale da mantenere una cadenza di pedalata sempre sufficientemente “ agile “ ; si aggira , in riferimento ai tratti in falsopiano , leggermente sopra alle 100 rpm.
Tant’è che nel totalità dell’esercizio, compresi quindi anche i tre tratti in salita , si riscontra una cadenza media di 92 rpm e una massima di 116 rpm.
Ma andiamo ad analizzare frequenza cardiaca e potenza espressa , due parametri di notevole interesse non solo per il metodologo ma anche per qualsiasi appassionato di ciclismo che vede in questi dati la fotografia , seppur sntetica ma pur sempre immediata, della performance.
Premetto che il nostro atleta in questo periodo ha consolidato un valore di frequenza cardiaca di soglia di 170 bpm e una potenza corrispondente di 395/400 watt.
Come si può vedere dal grafico, la frequenza cardiaca adottata nei tratti in falsopiano è leggermente superiore a 170 bpm mentre nelle ascese si raggiungono e a volte si superano le 180 pulsazioni.
Interessante e positiva la crescita di frequenza nel finale di corsa ad indicare che il “motore “ ha ben risposto anche alle ultime sollecitazioni derivanti dalla volontà di chiudere in progressione.
La frequenza media come si vede nella tabella riepilogativa è di 170 bpm , grazie anche ai recuperi ottenuti nelle fasi di discesa, mentre si registra il picco massimo di 184 bpm proprio all’arrivo della cronometro.
Il monitoraggio della potenza ci conferma la capacità dell’atleta di gestire lo sforzo, nella sua globalità, in prossimità della potenza di soglia.
Infatti la potenza media normalizzata, come si evince dalla tabella riepilogativa, è di 388 watt ; quasi una decina i picchi attorno agli 800 watt , a caratterizzare i necessari rilanci durante il percorso nelle sue fasi più tecniche.
Un’ultima considerazione di carattere biomeccanico riguarda il bilanciamento nell’espressione della potenza tra arto dx e arto sx ; il riscontro rivela una percentuale del 50% dx – 50% sx come si evidenzia nella tabella riepilogativa a testimonianza di un ottimo assetto e simmetria in sella del ciclista in esame , caratteristica ancora più valorizzata se pensiamo che il percorso stesso così misto e tecnico non agevolerebbe la regolarità della posizione.
Le informazioni ottenute da questo monitoraggio, qui esposte in modo sintetico, sono assolutamente preziose per un metodologo che lavora nel settore , “ costretto “ a muoversi in un mondo agonistico di altissimo livello dove far emergere un atleta è sempre più difficile perché le performance richieste sono sempre più elevate.
Dato per ovvie e prioritarie le qualità e il talento degli atleti , si rivela quanto mai necessaria la professionalità e la cura del dettaglio metodologico .
Ancora una volta non ho alcun dubbio nel sostenere che nel ciclismo, ma aggiungerei negli sport di endurance in genere, solo percorrendo la strada del metodo si possono raggiungere obiettivi di rilievo.
Sono da sempre convinto che alla coppia atleta – tecnico, il metodo conferisce stimoli, motivazioni e un giorno , presumibilmente, opportunità di successo ma anche interesse e curiosità nella ricerca, “tutto il resto , ancora una volta, per me è noia” !