l’importanza del metodo
21 gen 2020Un concentrato indoor di qualità, ma soprattutto di intelligenza motoria , 1h05’ … , solo poco più di 60 minuti ma tutti ben gestiti con un menù semplice ma nello stesso tempo ricco e articolato dove solo un motore recettivo e abituato a certe proposte allenanti ti offre un feed back di così grande precisione.
Questa in sintesi la seduta del ciclista L. S. dove tutto corrisponde, rispetto dei tempi , cadenza di pedalata , intensità dello sforzo.
la proposta :
tempo: 1h05’
10’00” riscaldamento RPM 85/90 inserendo random degli “sblocchi” in sella ( > RPM per 5”/6” )
15’00” partendo dal “fondo medio agile e inserendo ogni 1’40” , 20” fuori sella con lungo rapporto in fondo veloce + 1’00” andatura blanda di recupero
+ 5’00” facili di recupero
12’00” partendo dal “fondo medio agile “ e inserendo ogni 2’00”, 15” fuori sella con lungo rapporto in soglia an. + 45 ” mantenimento dell’intensità raggiunta + 1’00” andatura blanda di recupero
+ 3’00” facili di recupero
10’00” a fondo medio di base inserendo ogni 50” uno scatto fuori sella da 10” a sensazione
10’00” circa defaticamento
nel dettaglio la frequenza cardiaca
L’andamento della frequenza cardiaca evidenzia la freschezza e l’intelligenza motoria dell’atleta L.S., si nota infatti l’andamento fluttuante della frequenza cardiaca nel totale rispetto della proposta allenante; la crescita e i picchi di frequenza si alternano in modo repentino a tratti “ in discesa “ determinati alle fasi di recupero dove l’abbassamento della f.c. è pressoché immediato.
Dal punto di vista oggettivo relativamente al dato di f.c., si riscontra una perfetta fedeltà rispetto alla recente valutazione funzionale; l’ultimo test incrementale con determinazione del lattato ematico ha infatti fatto registrare dati di soglia e proporzionalmente di medio e veloce perfettamente riscontrabili nel monitoraggio dell’allenamento come evidenziato nel grafico di sopra
nel dettaglio la cadenza di pedalata
Eccellente la regolarità della pedalata che si mantiene mediamente a 90RPM per l’intera proposta metodologica (cerchiato in rosso un evidente errore strumentale )
i picchi negativi invece caratterizzano le fasi fuori sella con lungo rapporto
Ben si evidenziano nella parte iniziale di attivazione, cinque “sblocchi in sella” a RPM più elevata.
Il lavoro descritto esprime tutto sommato dei concetti metodologici abbastanza semplici, ma l’attenzione in questo caso voglio portarla su di un altro piano , ossia sul rispetto del compito e sul concetto di abitudine della macchina umana a lavorare con “sistema“ nel rispetto di parametri fisiologici e meccanici richiesti.
Ci sono atleti, tra cui appunto Luca Sandonà che riescono nell’esecuzione dell’esercizio ad avvicinarsi alla perfezione dandomi nel contempo la certezza della corrispondenza dei dati rilevati in laboratorio rispetto ai valori che si riscontrano in allenamento, rapporto non sempre così banale e scontato.
Personalmente ritengo che solo percorrendo la strada del metodo si possano raggiungere risultati di rilievo, il metodo conferisce stimoli, motivazioni, interesse e curiosità nella ricerca, tutto il resto( personalmente ) è noia ….