Il ciclocross …per chi ama guidare con il motore al limite

21 nov 2017

Se avete ancora dei dubbi  vi invito a “sbirciare”  il monitoraggio cardiaco dell’elite Fabio Zampese nell’occasione del GP Guerciotti , prova internazionale  di ciclocoross disputata recentemente all’idroscalo di Milano ( fig. 1 ) e sono certo che  gli eventuali vostri dubbi verranno fugati.

Fabio in questo periodo ha mantenuto una f.c. di soglia an. di 158/160 bpm e una potenza corrispondente, come da test sotto riportato , di 360W  ( peso corporeo 71,5 Kg. ) perciò un wattaggio per Kg. di 5,03 W/Kg   ( fig. n.2).

Premetto che non sono un amante della codifica standard a 4mmol/l di lattato come soglia anaerobica, ritengo che il concetto vada assolutamente individualizzato ma è pur vero che dalla letteratura non ci possiamo discostare oltremisura; tra l’altro conosco l’atleta in questione molto bene , ho uno storico pluriennale , numerosissime valutazioni  funzionali e tanti riscontri sul campo perciò reputo assolutamente attendibili i dati attuali .

Detto questo , se noi andiamo ad analizzare il tracciato cardiaco registrato durante la prestazione , notiamo con grande evidenza che il range di f.c. interessato per l’intera performance al GP Guerciotti  , oscilla trai 160 e  170 bpm. con picchi anche di 175/176 bpm. frequenze per lui al limite del massimale .( fig. n. 3-4 )

Questo tracciato è complessivo e riguarda anche le fasi intermittenti di corsa con il mezzo a mano nel passaggio degli ostacoli artificiali e naturali.

Insomma, si registra una prestazione per almeno 60’ su 67’ di gara, caratterizzata da una situazione metabolica critica e da fasi prolungate di generale debito di ossigeno.

Fabio Zampese riesce ad affrontare il cross a questo livello perché ha una preparazione specifica adeguata; solo allenando questo range cardiaco puoi avere la pretesa di approcciarti alla competizione con questi ritmi; solo così si possono creare i presupposti per essere performante.

Se non alleni la resistenza lattacida attraverso l’applicazione in esercizi che obbligano il motore (apparato cardio circolatorio e respiratorio) e di conseguenza anche la carrozzeria ( apparato muscolare ) a lavorare in condizioni critiche, non potrai mai concludere una prestazione di ciclocross come quella che è stata evidenziata in questa occasione.

Il mio consiglio perciò è quello di sottoporre periodicamente l’atleta, attenzione, dopo aver contribuito a costruire precedentemente uno zoccolo aerobico solido, a sedute molto specifiche sia sotto l’aspetto tecnico che sotto l’aspetto organico  , intaccando  metabolismi anaerobici e  abituando l’atleta ad una tolleranza lattacida adeguata .

Questa non sarà la ricetta magica ma contribuirà in buona misura ad estrarre il coniglio dal cilindro :)

buon lavoro

cross Novegro

 

 

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