ci vuole un fisico bestiale…

16 ott 2018

Il monitoraggio e la conseguente analisi dei dati in prestazioni ciclistiche su strada sono per gli addetti ai lavori ormai una consuetudine , frequenze cardiache rpm , watt , confronto dei dati e riflessioni tecniche conseguenti,  sono  ormai la normalità ma non è così frequente poter fare le medesime considerazioni su prestazioni agonistiche di ciclo cross.

Quella che vi propongo è l’analisi della performance dell’atleta elite Fabio Zampese al cross internazionale EKZ Cross Tour di Baden in Svizzera vinto dal forte olandese David van der Poel e dove Fabio si è classificato al 28esimo posto.

Analizzando il percorso si evidenzia da subito una importante valenza tecnica, gli atleti erano costretti a frequenti cambi di ritmo dovuti al continuo saliscendi oltre agli ostacoli artificiali,  come si suol dire “non c’era un metro di pianura “e ciò si evidenzia in maniera chiara dal grafico altimetrico.

La velocità di pari passo, come si evince dal grafico, variava con grande frequenza e in maniera repentina, il “gioco” e la giusta scelta dei rapporti diventava determinante.

Se focalizziamo l’attenzione sul monitoraggio cardiaco, notiamo come nel nostro atleta siano ripetibili e sovrapponibili la sue variazione di bpm ( pulsazioni cardiache) registrate durante i diversi lap; ad esclusione del primo giro, dove ancora il motore doveva adattarsi ai giusti ritmi ,  ritroviamo 17 “ denti “ costruiti da frequenza massime mediamente tra i  160 /163 battiti con successivo e repentino recupero nel breve tratto di discesa a 148/150 bpm.

Due le osservazioni dal punto di vista organico:

1)non si sono registrati particolari cali di frequenza cardiaca dal primo all’ultimo lap a testimonianza della corretta gestione metabolica della performance

2)la repentina e costante perdita di almeno 10/12 bpm in ogni lap  in circa 60” di discesa tecnica, non propriamente un tratto di recupero passivo… dimostra la buona condizione dell’atleta che riesce a rientrare  nei parametri prettamente aerobici nonostante la tensione sia fisica che mentale alla quale è sottoposto durante tale tratto.

Mi vorrei soffermare a questo punto sul monitoraggio della potenza; la prima cosa che mi sento di affermare e confermare è che nel cross moderno, come del resto ormai in tutti gli sport di endurance ad alto livello, è richiesta una grande fisicità.

Oggi per poter essere nel gruppo e tenersi “vivi nella corsa” non basta essere leggeri, tecnici , abili con il mezzo a scendere e salire ,  oggi è importante portarsi da casa  i 1000 watt nello strappo , i 400 o poco meno watt medi normalizzati , direi che questi parametri sono il “ minimo”  per poter stare in gara;  se nella cartucciera non hai almeno 10 -12 cartucce da 1000 watt  da sparare in un percorso come Baden , il nemico di uccide !

Il grafico di Fabio lo evidenzia: 334 watt medi normalizzati espressi nell’arco di ben 64 minuti , nove picchi a raggiungere e superare i 1000 watt con due picchi iniziali a circa  1250 watt, della serie …meglio fare un riscaldamento” spinto” ….ma questa è un’altra storia.

Attenzione, vi sto parlando di potenza, non di forza , la linea di demarcazione tra le due caratteristiche è sottile ma dannatamente diversa.

vi faccio un esempio: non serve fare indigestione di SFR per acquisire potenza , i newton,  che rappresentano la forza , non sono i watt !

Per costruire potenza serve la velocità , serve anche la rapidità del gesto motorio , serve un RPM elevato mentre si spingono i rapporti .

A questo proposito vi invito ad osservare il grafico delle pedalate di Fabio Zampese in questa performance dove le 100 pedalate sono frequentissime e si rilevano almeno 7/8 momenti con RPM prossime o superiori a 150 ( va escluso ovviamente il dato di 195 RPM , un evidente errore strumentale ) .

Con questo sistema Fabio produce watt, con un fisico “ strutturato “ e con una gamba capace di spingere in potenza sia  sui pedali che sulla corsa in salita o sulla sabbia. Il quarto posto assoluto nella prima tappa del Giro d’Italia di Senigallia disputata il successivo  7 ottobre, lo conferma.

Oggi per emergere e non farsi risucchiare dalla massa , serve fisicità , servono cavalli , serve un motore sostenuto da una carenatura solida , del resto è quello che oggi stanno richiedono anche molte altre discipline e non solo di endurance.

Insomma , “ci vuole un fisico bestiale” come raccontava Luca Carboni .

mappa baden post sito ottobre 2018

baden altimetria post sito ottobre 2018

baden velocità post sito ottobre 2018

baden bpm post sito ottobre 2018

baden potenza post sito ottobre 2018

baden rpm post sito ottobre 2018

baden tabella rioassuntiva post ottobre 2018